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07 06 2023

Cosa si intende per OOH? Che cos’è la pubblicità OOH?

Cosa si intende per OOH? Che cos’è la pubblicità OOH?

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OOH sta per Out Of Home e con questo articolo sulla pubblicità OOH cerchiamo di presentare e chiarire in modo accessibile a tutti il senso di alcuni termini tecnici sempre più utilizzati, anche in Italia, nel settore che fino a qualche tempo fa era semplicemente indicato, dalle aziende stesse, con il termine “affissione” o “pubblicità esterna”.

Pubblicità digitale su palo della luce Ledpole® ad Assago viale Milanofiori
OOH significato

OOH è un acronimo inglese e, come abbiamo detto, sta per “Out Of Home”. Può succedere di leggere anche OOH ADV, che a sua volta è il diminutivo di “advertising”, l’equivalente di pubblicità in inglese. Perché quindi si parla più di OOH o di esterna, che semplicemente di affissioni pubblicitarie?

Cartelli pubblicitari affissione urbana pubblicità OOH a Viterbo

Ci sono almeno due buone ragioni: una è che ormai non tutta la pubblicità esterna è materialmente affissa su pareti o impianti pubblicitari (colla e carta, per intenderci). L’altra è che, considerata la varietà di tipologie e spazi oggi esistenti, il termine pubblicità esterna o Out Of Home (letteralmente “fuori casa”) riesce meglio a identificare il settore nel suo complesso.

Che vuol dire OOH Advertising?

Advertising è il termine anglo-americano che come detto indica la pubblicità, quindi se preceduto da OOH sta per “pubblicità esterna”. È interessante notare l’origine latina del verbo “advertere” (volgere verso), ancor più se lo riferiamo a una pubblicità esterna, ad esempio su un poster 4×3: richiamare l’attenzione di qualcuno. Curioso il fatto che, fin nella radice di questo termine, è insito un requisito importante che la pubblicità “dovrebbe” avere: quello di sapere attirare a sé l’attenzione! Ma sappiamo che non è così semplice centrare ogni volta questo obiettivo e catturare davvero l’attenzione del pubblico…

Maxi spazio pubblicitario luminoso su parete a Brescia

Che differenza c’è fra Pubblicità Out Of Home (OOH) e Outdoor Advertising?

Anche se spesso vengono usati come sinonimi, l’Outdoor Advertising dovrebbe indicare in modo più specifico la pubblicità in spazi all’aperto, mentre l’Out Of Home è certamente un concetto più ampio che include anche quelle forme di pubblicità in luoghi chiusi come stazioni della Metropolitana, aeroporti, stazioni ferroviarie o anche all’interno degli stessi mezzi pubblici. In altre parole: tutte quelle forme di pubblicità che una persona incontra una volta messo piede “fuori casa”.

Cartelli pubblicitari su strada a Firenze

Quali sono i mezzi pubblicitari OOH

L’OOH pertanto comprende una grande varietà di mezzi: l’affissione su impianti pubblicitari appositi o anche su pali della luce, quella su pareti cieche di palazzi o anche grandi rivestimenti provvisori di palazzi in fase di restauro, poster 6×3 o 4×3, paline e pensiline degli autobus (mupi è il nome degli spazi retroilluminati, rotor di quelli che fanno ruotare più campagne nello stesso spazio), rivestimenti parapedonali, pubblicità all’interno, sul retro e sulle fasce laterali o sull’intera superficie (wrapping) di mezzi pubblici (transit adv), pubblicità in stazioni treni e metropolitane, aeroporti e altri spazi pubblici come stadi e musei, ma anche centri commerciali, pubblicità in movimento su altri mezzi come i camion vela, ma anche su auto e altri veicoli privati.

Pubblicità OOH su strada a Roma

Che cos’è la pubblicità DOOH

Una volta conosciuto il significato di OOH, l’aggiunta della D sta per Digital Out Of Home e indica la pubblicità digitale, solitamente su schermi Led, cioè quella che non ha più bisogno dell’inserto cartaceo o del telo o cartello stampato in pvc o in altro materiale, ma trasmette il messaggio pubblicitario direttamente attraverso un file digitale programmato da remoto.

Impianto pubblicitario ledwall luminoso a Brescia

Che differenza c’è fra DOOH e Programmatic

Digital Out Of Home e Programmatic sono due termini che sempre più spesso può succedere di trovare uno accanto all’altro. Banalmente si potrebbe pensare che dipenda dal fatto che la pubblicità digitale non ha bisogno di essere installata sul posto, bensì viene programmata da remoto…
In realtà, anche senza scendere in tecnicismi difficili da comprendere, c’è una differenza fondamentale: non tutta la pubblicità digitale può essere automaticamente associata al Programmatic!

Piuttosto è vero che questo tipo di mezzo – rispetto alla pubblicità tradizionale, su supporto stampato – ha già in sé i requisiti per trasformarsi in Programmatic. Quindi: cosa si intende esattamente per Programmatic?
Programmatic è una forma di pubblicità (digitale) altamente mirata che, sulla base di una grande quantità di dati selezionati e incrociati fra loro, può essere efficacemente veicolata in tempo reale a un pubblico (target o audience) molto in linea con le caratteristiche del prodotto o servizio pubblicizzato.

Ed è proprio questo livello di efficacia a determinare nel Programmatic un costo variabile (stabilito mediante una vera e propria asta, un po’ come avviene per la pubblicità sui motori di ricerca, quando l’utente digita specifici termini).

Di conseguenza: mentre si può avere una campagna di pubblicità digitale (DOOH) pianificata a priori per uno o più giorni su un singolo impianto o su un circuito Led in una città, se ne potrebbe avere una in Programmatic che, in base agli obiettivi, viene trasmessa su uno schermo solo quando si raggiungono determinate condizioni di efficacia, ad esempio in particolari orari o in presenza di una significativa concentrazione di una certa tipologia di utenti davanti a quello specifico media pubblicitario DOOH.

Cartello pubblicitario verticale a Roma

Che differenza c’è fra pubblicità esterna statica e dinamica?

Anche se può sembrare uno sfumatura fin troppo sottile, visto che nella città tutto e tutti si muovono, con “pubblicità esterna statica” si definiva in origine quella che resta ferma in un punto (davanti al quale si muovono veicoli e passanti), mentre quella dinamica è la pubblicità che si muove, ad esempio su mezzi pubblici, ma anche altri su mezzi pubblicitari allestiti proprio allo scopo di far circolare un messaggio promozionale. Quindi: nel primo caso sono veicoli e pedoni che transitano davanti alla pubblicità, nel secondo è la pubblicità che si muove lungo le città.

Cartello pubblicitario 3x2 su strada a Roma

Oggi tuttavia, con l’avvento della pubblicità digitale, questi concetti sono destinati a evolversi in senso ancor più dinamico, visto che anche un totem digitale fisso può nel corso della stessa giornata cambiare messaggio in base a una serie di parametri così complessi e variabili da diventare ancor più dinamico di una pubblicità stampata sulla fiancata di un tram. Il buon Albert Einstein vi avrebbe certamente trovato un’ulteriore conferma della sua teoria che “tutto è relativo”…

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